Gli studi sull'efficacia del brolucizumab stanno dando risultati molto promettenti.

29 giugno 2017

Un innovativo anticorpo monoclonale anti-VEGF, il brolucizumab, ha dimostrato di non essere inferiore all’efficacia dell’aflibercept per il trattamento della degenerazione maculare senile neovascolare. Questo è stato affermato da ben due studi di fase 3 che ha anche affermato di essere maggiormente durevole rispetto al farmaco comparato.

Molto più piccola di altri anticorpi monoclonali, la molecola di brolucizumab non solo ha dimostrato un’alta affinità con tutti gli isoformi del VEGF-A, ma con un peso molecolare di soli 26kDa rispetto ai 48kDa del ranibizumab, permette di infondere una dose da 6mg in una singola iniezione intravitreale da  50-μl.   

Gli studi multicentrici HAWK e HARRIER termineranno il follow-up entro maggio 2018, il loro obiettivo è di comparare efficacia e sicurezza della terapia intravitreale del brolucizumab comparato all’aflibercept . Nelle prime 48 settimane il miglioramento dell’acuità visiva ha eguagliato quella dell’aflibercept, in più la durabilità del brolucizumab ha assicurato una iniezione ogni 12 settimane comparata con quella ogni 8 settimane dell’altro farmaco preso in esame. 


Il farmaco ha ottenuto alti livelli di tolleranza da parte dei pazienti e un’incidenza di effetti collaterali simili a quelle dell’aflibercept.
Secondo il Dr. Vas Narasimhan MD capo della sezione dello sviluppo dei farmaci della Novartis, “ questi risultati dimostrano che l’RTH258 (brolucizumab) ha le potenzialità adatte per ridurre il peso delle iniezioni intraoculari frequenti pur mantenendo risultati eccellenti per la vista del paziente”

 

Fonte


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