Secondo un sondaggio recente, la perdita della vista è valutata tra le prime quattro ‘cose peggiori che potrebbero capitare’, insieme al cancro, all’Alzheimer e all’AIDS. Per i cittadini afro-americani è al primo posto.
Il sondaggio è stato promosso e condotto negli stati Uniti per iniziativa comune di tre importanti istituzioni: Research! America, Alliance for Eye and Vision Research (AEVR ) e Association for Research in Vision and Ophthalmology (ARVO) ed è stata finanziata da Research to Prevent Blindness. E’ stato condotto online lo scorso Agosto e ha raccolto un totale di 1954 risposte. La perdita di indipendenza e di qualità di vita sono state valutate tra le più gravi conseguenze
Più in basso nella lista sono la perdita della memoria, della parola e dell’udito. La grande maggioranza degli intervistati (80%) considera prioritari, in materia di salute, la ricerca sulla prevenzione e il trattamento delle patologie legate alla vista. La spesa di 2.50$ annuali pro-capite attualmente destinati a questo settore è ritenuta insufficiente dalla metà degli intervistati.
Altro dato interessante che emerge dal sondaggio è la percentuale relativamente bassa di persone che sanno quali siano e in che cosa consistano le più comuni cause di cecità. Si aggira intorno al 60% la consapevolezza di che cosa sia la cataratta, con un massimo del 72% tra i bianchi non ispanici e un minimo del 53% tra gli asiatici. Molto simili le percentuali in materia di glaucoma. La nozione di retinopatia diabetica è presente in non più del 40%, con la punta più bassa, il 27%, tra gli ispanici. La AMD è nota al 59% dei bianchi non ispanici ma solo al 32-37% degli altri gruppi. Tra il 22% e il 35% a seconda dei gruppi etnici la percentuale di chi non ha conoscenza alcuna di tutte e quattro le patologie. Piuttosto scarsa anche la conoscenza dei fattori di rischio, quali l’obesità e il fumo.