Nuovi dati dimostrano l’azione prolungata del faricimab nella AMD

14 ottobre 2019

Nuovi dati dal trial clinico di fase II STAIRWAY, recentemente presentati al congresso dell’American
Academy of Ophthalmology, hanno dimostrato l’efficacia del faricimab nell’inibire sia l’angioproteina-2 che
il VEGF-A in pazienti con AMD neovascolare.

Il faricimab è il primo anticorpo bispecifico disegnato per legarsi simultaneamente all’angioproteina-2 (Ang-
2) e al VEGF-A, contrastando così la doppia componente angiogenetica e infiammatoria della malattia.
I nuovi dati dello studio hanno dimostrato il potenziale prolungamento dell’effetto del farmaco in dosaggio
6mg. Dopo le prime 4 iniezioni mensili, l’intervallo per il ritrattamento è stato esteso a 12 settimane e
successivamente a 16 settimane nei pazienti con adeguata soppressione dell’attività della malattia.

Al primo intervallo di 16 settimane, ridotta attività della lesione neovascolare è stata riportata nel 65% dei
pazienti trattati con faricimab. Il recupero di acuità visiva è risultato paragonabile a quello ottenuto con la
somministazione mensile di ranibizumab sia nei pazienti trattati ad intervalli di 12 settimane che in quelli in
cui l’intervallo è stato prolungato a 16 settimane. La clearance del faricimab è risultata essere più lenta
rispetto al ranibizumab.
La maggiore durata di effetto del farmaco potrebbe essere legata al maggiore effetto stabilizzante
dell’azione simultanea su Ang-2 and VEGF-A.


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