Presentati gli outcome alla 100esima settimana dello studio LEAVO

16 dicembre 2019

Sono stati presentati al Congresso Annuale del Royal College of Ophthalmology 2019 i risultati a 100 settimane dello studio randomizzato multicentrico controllato a doppio cieco di non inferiorità di fase 3 LEAVO sulla terapia anti-VEGF per il trattamento dell’edema maculare secondario all’occlusione venosa retinica centrale (CRVO). Lo studio ha comparato l’utilizzo di aflibercept (Eylea, Bayer), ranibizumab (Lucentis, Novartis) e bevacizumab (Avastin, Roche) nel trattamento di questa patologia. 

L’endpoint primario era il cambio di BCVA in lettere ETDRS dalla baseline alla centesima settimana nell’occhio in esame di ogni paziente. Il design dello studio e gli outcome clinici sono stati descritti come robusti. È stato utilizzato un modello lineare ad effetti misti per l’analisi statistica e sia la popolazione intent to treat (ITT, tutta randomizzata), sia quella per protocollo (PP, eleggibile e sufficientemente trattata) dovevano dimostrare una non inferiorità fissata ad un margine di -5 lettere per essere conclusa. 

Il follow up dello studio è stato buono, con un 87,9% per l’ITT e l’86,4% per il PP. Per la gestione dell’edema maculare secondario alla CRVO, ranibizumab, aflibercept e bevacizumab hanno dimostrato un incremento sostanziale e prolungato dell'acuità visiva per tutto lo studio. Tuttavia, bevacizumab si è dimostrato meno efficace rispetto agli altri due, non arrivando ad incontrare il criterio per la non inferiorità negli outcome dell’acuità visiva.

Philip Hykin del Moorfields Eye Hospital di Londra e capo investigatore dello studio LEAVO ha affermato che per il trattamento routinario dell’edema maculare secondario alla CRVO i dati sull’effettività clinica non sostengono bevacizumab come intercambiabile con aflibercept e ranibizumab.


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