Indossare la mascherina mentre ci si sottopone ad iniezioni intravitreali può aumentare il rischio di contrarre l’endoftalmite. Questo è quanto riportato in uno studio pubblicato su Retina e condotto presso il dipartimento di oftalmologia del Rabin Medical Center a Tel Aviv, Israele, da Amir Hadayer e co-autori. Obiettivo dello studio era verificare il profilo di sicurezza delle iniezioni intravitreali qualora il paziente indossi la mascherina, divenuta ormai essenziale per le visite ambulatoriali e per tutte le procedure che richiedano contatto ravvicinato tra personale sanitario e paziente in tempi di pandemia da COVID-19.
Lo studio ha coinvolto un campione di dieci volontari tra i 18 e gli 80 anni e ha previsto l’utilizzo di tre diversi tipi di mascherina: la classica mascherina chirurgica con quattro legacci, quella con gli elastici posizionati dietro le orecchie e la mascherina 2200 N95. Attraverso il monitoraggio effettuato da due termocamere (FLIR A310 e EyeCGas 2.0), si sono osservate le perdite d’aria verso gli occhi in fase di respirazione normale e profonda del paziente. La misurazione è stata ripetuta 45 volte a videocamera, 3 volte per ognuno dei 3 tipi di mascherina su 5 volontari, per un totale di 90 test.
I risultati hanno rilevato, in tutti gli esperimenti condotti e con tutti i tipi di mascherina, il ridirezionamento del respiro verso gli occhi, con conseguente aumento del rischio di contaminazione da flora batterica salivare del campo operatorio.
“Lo studio è stato avviato prima dell’avvento del COVID-19. Dato che gli agenti patogeni che causano l’endoftalmite possono provenire sia dal medico che dal paziente, ci eravamo proposti di valutare se l’impiego di mascherine anche sui pazienti potesse offrire una protezione ulteriore dall’infezione”, ha spiegato lo stesso Hadayer. “Con la pandemia di COVID, grazie a ciò che avevamo appreso dallo studio, non abbiamo fatto indossare la mascherina ai pazienti che si sottoponevano a iniezioni e non abbiamo avuto problemi. Speriamo che queste informazioni raggiungano per tempo i nostri colleghi, per stroncare sul nascere un incremento dei casi di endoftalmite”.
Per ovviare a questa problematica, gli autori dello studio suggeriscono di applicare sopra la mascherina un telo chirurgico adesivo per coprire il viso del paziente e ridurre così il passaggio dell’aria dalla bocca e dal naso oppure, più semplicemente, utilizzare del nastro adesivo chirurgico per sigillare la parte superiore della mascherina.
Gli specialisti di IEMO hanno stabilito invece di far togliere la mascherina al paziente prima di coprirgli il viso con il telo chirurgico.
Fonte: Hadayer, Amir MD et al., Patients Wearing Face Masks During Intravitreal Injections May Be At A Higher Risk Of Endophthalmitis, Retina: September 2020 - Volume 40 - Issue 9 - p 1651-1656 doi: 10.1097/ IAE.0000000000002919